Molte – troppe – volte mi capita di ascoltare i giovani, e non solo, definire quello che secondo loro è stato un “attacco di panico” e sentire invece la descrizione esemplare di un attacco d’ansia o di semplice paura o di crisi isterica, sensazioni altrettanto spiacevoli certamente, da considerare con attenzione, ma quello che noto è, complici stereotipi comuni o mezzi di comunicazione poco precisi ed informati, una tendenza sociale alla “patologizzazione”. E ciò comporta terrore eccessivo e senso eccessivo di scarsa autoefficacia, nonché un aggravamento dei sintomi. Dal lato opposto trovo invece pazienti che finalmente danno un nome a queste strane alterazioni corporali che non sapevano come definire. Dare il giusto nome alle cose ci permette in questo caso di agire nel modo più efficace. Ma che cos’è davvero un attacco di panico?
Esso consiste nella comparsa improvvisa, a partire da uno stato di quiete o da uno stato già ansioso, di paura o disagio intensi che si accompagna ad un senso di pericolo, catastrofe o morte imminente.
Sintomi
Esso raggiunge il picco in pochi minuti, periodo durante il quale si possono verificare i seguenti sintomi:
- Palpitazioni, cardiopalmo o tachicardia
- Sudorazione profusa
- Tremori fini o a grandi scosse
- Dispnea
- Dolore al petto
- Paura di perdere il controllo o di impazzire
- Paura di morire
- Derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (di distaccamento da se stessi)
- Vertigine o sensazione di svenimento
- Nausea
Nel momento in cui viene vissuto, spesso, viene scambiato per un imminente infarto e comporta quindi un accesso al Pronto Soccorso, dove, dopo i primi accertamenti del caso, viene facilmente riconosciuto e in genere calmato con terapia farmacologica.
Attacco di panico notturno
Particolare tipo di attacco di panico inaspettato. Ci si sveglia dal sonno in uno stato di panico, diverso dall’essere in preda al panico dopo il completo risveglio. In questi momenti lo stato di coscienza non è lucido come di giorno quindi la gravità dell’attacco e il senso di impotenza vengono esasperati. Se possibile, esso risulta ancora più inaspettato di quello diurno.
Disturbo di panico
Ricorrenti attacchi di panico inaspettati (cioè per i quali non vi sia un chiaro elemento scatenante) associati a preoccupazione persistente per l’insorgere di un nuovo attacco o a comportamenti alterati di evitamento o di rassicurazione, determinano quello che nel DSM-V viene identificato come Disturbo di panico.
Chi ha provato un attacco di panico o ancor di più se non è al primo episodio, è possibile che sviluppi questa “paura della paura”, ovvero il continuo pensiero che un nuovo attacco possa presentarsi, imprevedibilmente come il precedente.
L’uso di farmaci o droghe eccitanti può favorire l’insorgere di una simile sintomatologia.
Agorafobia
Questo disturbo viene distinto dai precedenti, si tratta di paura o ansia marcate in due o più delle seguenti situazioni: trasporti pubblici, spazi aperti, spazi chiusi, stare in fila o tra la folla o semplicemente il trovarsi fuori di casa. Tutte situazioni in cui l’allontanamento sarebbe più difficile o imbarazzante o in cui ottenere aiuto in caso di attacco di panico sarebbe più complesso.
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